Intenzioni


Lo scorso anno avevo deciso che il 5 febbraio, giorno del mio compleanno, sarei partita.
Meta: il Brasile.
Rientro: il 4 marzo.
Un mese di tempo per andare a scoprire da sola questo Paese affascinante.
In più avrei iniziato il mio nuovo terzo decennio di vita in un'altra latitudine, e dunque, con una nuova prospettiva.
Avevo calcolato tutto.
Le tappe, i tempi, i mezzi di trasporto da utilizzare, il fatto che lì si festggiasse per un meso intero il carnevale, e che ci sarebbe stato il mega concerto gratuito dei Rolling Stones.
E mi sembrava strafigo tutto. Come se l'intero Brasile si stesse preparando per festeggiare con me il tanto atteso nuovo decennio: una parata di colori, profumi, musiche, carnagioni diverse, danze, processioni, religioni, spiagge, e Nuovo Ottimismo.
L'unica cosa con cui non avevo fatto i conti era, però, la Vita stessa. Che non mi consente di muovermi oltre i 150 Km da Roma.
E allora Roma. Massimo lusso concesso qualche sciatina a Campo Felice.
Però la vedi la Vita? Non son potuta andare in Brasile, ma il Brasile è venuto a me, e con lui, tutto il Sud America.
Il mio caro amico Alekosh, mi ha regalato un bellissimo libro su questo continente.
E non mi chiamo nemmeno Maometto.
ZF
brazilera
2 Comments:
Brasile o Roma, non fa differenza. Cerca pace e serenità...
E' la mia intenzione primaria. Condita, però, da quel pizzico di squilibrio e follia che fa parte della felicità...
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