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    Save me a waltz: February 2006
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    Sunday, February 26, 2006

    Stasera. Che sera.



    Stasera. Che sera.

    Mi sento come catapultata dentro uno shaker-navicella spaziale e spedita, a velocità supersonica, nello spazio.

    Destinazione, l'infinito.

    Solo che non mi ci trovo dentro. E' solo una sensazione.
    Peccato, perchè almeno avrei osservato cose mai, o quasi mai, viste. E penserei a quelle.

    Anzichè arrovellarmi quei pochi neuroni rimasti con problematiche di cui non posso sapere la risoluzione.

    O forse sì, già la so. Ma non voglio vederla.

    Il Nepente di Oliena mi agevola in questa corsa verso il niente.
    Il fatto è che mi sento in trappola.

    E la trappola sono io.
    L'Amore (con la A maiuscola) è sempre stata la mia bandiera. La lingua che universalmente ho parlato, parlo e continuerò a parlare con tutti, amebe, vegetali, animali, conoscenti, amici, amori, parenti, sangue del tuo sangue (a pensarci la persona che ho più bistrattato è la sottoscritta, un po' autolesionista).

    Comunque, poi, Bang.. lo spazio, il vuoto.

    E' possibile che la persona che dico di amare mi accusi di considerarla un gadget dei tanti della mia vita?

    A me piaceva l'Ispettore Gadget, ma non ritengo sia rilevante.

    Possibile che mi accusi di non sentire ciò che provo (per lui) se mi allontano da lui?

    O meglio, possibile che tutti questi discorsi mi facciano capire che l'incomunicabilità tra gli esseri (= la forma) possa abbattere ed abbrutire la sostanza?

    No...
    Zelda rimane della sua idea. La sostanza, in amore, ovvero l'Amore stesso, trascende qualsiasi modo di comunicazione.

    E che le cose vadano, come è giusto che sia, but, please, let me The Waltz...


    ZF
    debuttante


    P.S.
    Avevi ragione tu (chi? Lui lo sa): quando piove, ed è inverno fuori e dentro, piove sempre sul bagnato.
    Bentornato....mi hai ispirato!

    P.P.S.
    pure in rima... Che le danze abbiano inizio......................................................................................................................................................................................................................................................

    posted by ZF at 12:25 AM 2 comments

    Saturday, February 25, 2006

    Trenta
















    nuvole in viaggio
    farfalle di memoria
    un'orma lieve

    ZF

    posted by ZF at 6:17 PM 3 comments

    Il Carnevale della Vita


    Mi ritrovo da sola.

    In una città che da sempre non mi appartiene. E che da dodici anni non è più la mia.

    Mi ritrovo a dover affrontare la Vita. In questo caso soprattutto i suoi ostacoli. O, forse, una sua componente, quella più brutta, perchè rappresenta la fine.
    E mi chiedo, c'è un modo perchè finisca bene?
    Sì, c'è un modo di morire bene?

    Più sto accanto a mio nonno e più mi rendo conto che noi, esseri umani, siamo davvero pupattoli.

    E che la Vita stessa, quella che anima ogni nostra cellula, si prende gioco di noi senza il minimo rispetto.
    E' atroce. Crudele e irriverente.
    E noi cosa possiamo fare?
    Nulla. Se non assistere al suo show, dispensando le solite frasi inutili e ridicole, e mascherandoci con le nostre migliori intenzioni, per trovare il coraggio di andare avanti.

    Avanti, incontro alla nostra morte.

    ZF
    in salsa carnevalesca

    posted by ZF at 5:34 PM 0 comments

    Friday, February 24, 2006

    Intenzioni






    Lo scorso anno avevo deciso che il 5 febbraio, giorno del mio compleanno, sarei partita.
    Meta: il Brasile.
    Rientro: il 4 marzo.

    Un mese di tempo per andare a scoprire da sola questo Paese affascinante.
    In più avrei iniziato il mio nuovo terzo decennio di vita in un'altra latitudine, e dunque, con una nuova prospettiva.

    Avevo calcolato tutto.

    Le tappe, i tempi, i mezzi di trasporto da utilizzare, il fatto che lì si festggiasse per un meso intero il carnevale, e che ci sarebbe stato il mega concerto gratuito dei Rolling Stones.

    E mi sembrava strafigo tutto. Come se l'intero Brasile si stesse preparando per festeggiare con me il tanto atteso nuovo decennio: una parata di colori, profumi, musiche, carnagioni diverse, danze, processioni, religioni, spiagge, e Nuovo Ottimismo.

    L'unica cosa con cui non avevo fatto i conti era, però, la Vita stessa. Che non mi consente di muovermi oltre i 150 Km da Roma.

    E allora Roma. Massimo lusso concesso qualche sciatina a Campo Felice.

    Però la vedi la Vita? Non son potuta andare in Brasile, ma il Brasile è venuto a me, e con lui, tutto il Sud America.
    Il mio caro amico Alekosh, mi ha regalato un bellissimo libro su questo continente.

    E non mi chiamo nemmeno Maometto.


    ZF
    brazilera

    posted by ZF at 1:03 PM 2 comments

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