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    Monday, May 19, 2008



    E' stato tutto così assurdamente banale che ancora non posso credere che mi sia davvero successo.

    Una festa di bambini. Mio figlio che vuole ballare con le bambine più grandi. Lo prendo in braccio per proteggerlo, ed una di quelle aspiranti veline, saltando, mi colpisce con la testa.
    Una botta secca.
    Dura e pulita.
    Senza sangue.

    Il giorno dopo un dolore profondo al centro della testa. Incessante, continuo.
    E' lì, e non mi abbandona con il passare delle ore.

    Dopo due giorni il verdetto: frattura scomposta del setto nasale.


    Una capocciata, come si dice a Roma. Nulla di più, nulla di meno. Una semplice craniata ed il mio naso in pezzi.

    Mi hanno dovuto operare d'urgenza. Anestesia generale. Brividi, dolori. Aghi, flebo. Digiuni. Cateteri.

    Tamponi, bende, garze e cerotti.

    Sono uscita dopo tre giorni.

    Ancora non riesco ad assaporare i cibi. Mangio, ma se non vedessi non saprei dire cosa.
    Non respiro. Ingurgito aria. La gola è secca, gli occhi gonfi.

    Tra quattro giorni mi tolgono i tamponi.

    Tra sei mesi mi diranno se c'è bisogno di un'altra operazione.

    Nove giorni fa avevo dei programmi ben dettagliati per i prossimi tre mesi. In quei programmi non era prevista purtroppo neanche una piccola vacanza per me. Dal ruolo di mamma, di moglie, di lavoratrice. Avevo preso un buon ritmo per sopravvivere, ma stavo dimenticando cosa significa vivere. Indugiare, riflettere, osservare, meditare, apprezzare la quiete rumorosa dell'altro da noi, confrontarci, svagarci.

    Ora sono obbligata a stare senza figlio, senza lavoro, accudita dal marito.

    Riposo forzato, senza affaticare troppo gli occhi.

    Il tempo che scorre a me fa venire i sensi di colpa, perchè mi sembra improduttivo.

    Imparo però a non dare più nulla per scontato.


    ZF
    fratturata

    posted by ZF at 4:29 PM 2 comments

    Sunday, February 10, 2008

    Ma che cavoli




    Alla fine ci sono riuscita. Non mi facevano più entrare, perchè non ricordavo la password. Quasi che la criatura mia, non fosse più mia. Certo, si potrebbe dire, non la curi, dimentichi le cose basilari... ma non centra niente. Quel che è tuo lo rimane anche senza particolari cure.

    Non importa.
    Ciò che mi urla dentro è che mi sembra di aver fatto un salto indietro di tre anni. La mia famiglia dorme; ed io scavoleggio...uau come se non mi dovessi svegliare tra 4 ore, come se domani potessi continuare a farlo..

    E per fortuna oggi, dal fruttivendolo ho evitato di comprare le crucifere...

    ZF
    ortofrutticola

    posted by ZF at 1:51 AM 0 comments

    Thursday, July 26, 2007

    Sonic

    Parto anch'io per le vacanze.
    Si va in montagna.
    Dopo al Sonica. Chi viene?

    ZF
    già in trance

    posted by ZF at 12:04 AM 1 comments

    Monday, June 11, 2007

    Sempre lui


    Giorno dopo giorno mi rimbecillisco sempre più.

    Non penso ad altri che a lui.

    Ogni mia azione è finalizzata a lui, al suo benessere.

    Ho un'autonomia di due ore circa, senza di lui.

    Vivo per un suo sorriso.

    Impazzisco per una sua smorfietta nuova.


    Ed una domanda si riaffaccia quotidianamente: "Come ho fatto a stare finora senza?"


    E poi è troppo bellooooooo....


    Qualcuno potrebbe dire che ogni scarrafone è bello a mamma sua; è vero, ma giudicate un po' voi...


    ZF
    ebete


    P.S.
    Nella foto G.P. con la zia D.

    posted by ZF at 2:43 PM 0 comments

    Monday, April 23, 2007

    Avevo da fare



    Non scrivevo da novembre.

    Sono stata molto impegnata.

    A fare cosa?

    A far nascere lui.

    ZF

    mamma

    Labels: maternità

    posted by ZF at 3:11 PM 3 comments

    Tuesday, November 28, 2006

    Parioli 2

    Vivere in un quartiere da 'ricchi' significa anche un'altra cosa.

    Mercoledì scorso, sono uscita alle 11 del mattino per fare la spesa. A mezzogiorno circa, stavo rincasando quando ho incontrato sotto casa un mio amico che lavora da queste parti.

    Ci siamo messi a chiacchierare finchè non è tornato dal lavoro mio marito. Mancava un quarto all'1.00.

    Siamo saliti a casa e....sorpresa!
    La porta era semi divelta, in casa un casino pazzesco.
    Io non capivo.

    Mio marito guardava tutto sgomento.
    Io gli chiedo: "Ma cosa è successo?"
    Lui, laconico: "Ci hanno fatto visita"
    Ed io: "Chi?"
    Lui mi ha guardato da perfetta stupida, e poi ha aggiunto con estremo distacco: "I ladri"

    A quel punto ho sentito un'inondazione di sconforto e acqua salire su verso gli occhi e riversarsi fuori sotto forma di lacrime.
    Le lacrime rotolavano sulle mie guance senza che io emettesi alcun gemito. Di colpo, un lampo.
    Il mio anello di fidanzamento.

    Sparito.

    Hanno rubato anche altre cose, ma l'anello, oltre ad avere un effettivo enorme valore economico, era il simbolo della nostra unione.
    Sparito.

    Ho pianto per due giorni.
    Poi ho detto a mio marito: "Mi hanno rubato il tuo anello, ma non mi possono rubare il tuo amore".

    E così, sto cercando di dimenticare.

    ZF
    che quando viveva in un quartiere c.d. malfamato non ha mai subito un furto, pur avendo lasciato, una volta, le chiavi attaccate alla serratura esterna.

    posted by ZF at 9:08 AM 1 comments

    Tuesday, November 14, 2006

    Parioli



    Da quando mi sono sposata ho cambiato quartiere.

    Ormai vivo ai Parioli.

    E' un quartiere con bei palazzi, ma che gente!

    I giardinetti sotto casa di mio marito sono invasi da cartacce e da immondizie varie, panchine divelte ed illuminazione fatiscente. La mattina incroci qualcuno (tutti anziani, o giovani vecchi), accenni un sorriso di saluto e li vedi tirare avanti con un'aria imbecille da snob.

    Son tutti talmente convinti di se stessi che stamattina penso di aver avuto la prova inconfutabile del bigottismo e del falso senso di potenza che puoi pensare di avere se vivi ai Parioli.

    Erano le 7.45 e stavo facendo la solita passeggiatina con il mio adorato Jago.

    Premetto che io raccolgo sempre le cacche del mio cane, anche se sono in campagna.

    Ebbene, attraversiamo la strada. C'era un portiere davanti al suo portone. Noi proseguiamo fino al termine del marciapiede corrispondente al palazzo del portiere. Scendiamo lo scalino del marciapiede. Poi Jago ci ripensa e sullo scalino del marciapiede fa pipì.

    Il marciapiede non era recintato. Era in cemento come la strada e come tutti gli altri marciapiedi dei palazzi intorno.

    Il portiere viene verso di noi ed urla 'Che razza d'Italia!'

    Io, allora: 'Scusi????'

    Lui: 'Che razza d'Italia! E noi dobbiamo disinfettare tutto qui. Ogni giorno, per colpa di 'sti maledetti cani.'

    Io non potevo credere a quello che avevo sentito. Jago non aveva fatto la pipì sul muro del palazzo nè su una proprietà privata. A quel punto gli ho sbottato in faccia un: ' Ma vada a disifettarsi l'anima, se ancora ce l'ha! E ricordi che questa non è proprietà privata!'

    Me ne sono andata, inkazzata a prima mattina.

    Che ambiente educato... che belle persone ai Parioli!

    ZF

    più zecca che mai

    posted by ZF at 11:53 AM 0 comments

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